Dimodochè
Dimodochè, Testi e immagini di Gek Tessaro Regia di Gek Tessaro e Lella
Marazzini Ci sono una ruspetta, una ruspa, una betoniera, una gru e tutti
insieme lavorano tutto il giorno senza sosta scavando e ammonticchiando terra
da far portare via lontano dai camion. Ma quando cala la notte, tutto si ferma,
tutto tace e si dà spazio solo al frinire dei grilli e al silenzio. Gek Tessaro
racconta una coloratissima e divertente storia di macchinari che amano il
proprio lavoro e in particolare di una piccola ruspa piena di entusiasmo e
domande e “però però” che fanno sorridere e appassionare. Surreale e poetico
Dimodoché ci fa immaginare montagne capovolte e laghi con barche e pesci e
montagne con mucche dalle facce buffe, una storia circolare che dà voce agli
improrogabili perché dell’infanzia .Gek Tessaro, Dimodochè, Roma Lapis
Edizioni, 2019.
4- 8 anni
LIBERO ZOO
Libero Zoo, dove il mondo delle bestie celebra la vita e la meraviglia delle
differenze, si muove, canta e incanta. Testi e immagini di Gek Tessaro Regia di
Gek Tessaro e Lella Marazzina.
Libero zoo Mondo selvaggio La libertà È sempre in viaggio Nessun confine
Muri o cancelli La selvatica vita Attraversa anche quelli Libero mondo Di acqua
e di cielo Selvaggio amore Di zoccoli e pelo Di bestie contente Di bestie
impaurite Vite a milioni Milioni di vite Il mondo selvaggio Del mondo è suo È un
mondo libero E non può esser tu. Gek Tessaro, Libero zoo, Roma Lapis
Edizioni, 2018.
9-13 anni
Da secoli vivo Riflessioni del castagno dei cento cavalli
Da secoli vivo Riflessioni del castagno dei cento cavalli Testi e immagini Gek
Tessaro , regia Gek Tessaro e Lella Marazzini “Non ricordo chi sia stato, ma
qualcuno un giorno mi ha detto: stai sul chi vive. Stare sul chi vive. Ho
pensato, se devo stare sul chi vive allora conviene farlo su chi vive tanto, vive
esagerato. Perché il tempo è importante, la memoria è fondamentale ed è
inutile girarci intorno, noi siamo brevi, duriamo poco, partecipiamo ad un
frammento, ma poi per conoscere la storia dobbiamo collegarlo a quello degli
altri; forse è per questo che ripetiamo sempre gli stessi errori. Per gli alberi è
diverso. Alcuni vivono centinaia di anni, altri migliaia. In Sicilia, sulle pendici
dell’Etna vive un albero di 4.000 anni” “Mi chiamano castagno dei cento cavalli
perché la leggenda racconta che in una notte di tempesta una principessa e
cento cavalieri abbiano trovato rifugio sotto le mie chiome. Non so, non esiste
una lista, non c’è differenza. Per un albero rospi e principesse hanno uguale
importanza. Vedere, ascoltare e far vedere è questo il mestiere, il mestiere del
narratore è vedere con gli occhi e scegliere con il cuore. Il poco, il tanto, un
trascurabile dettaglio, scegliere vuol dire escludere ed escludere non è sempre
uno sbaglio. Non comprendo le parole dominio, orgoglio, truppe, sconfitta.
Amo le parole luna, letame, riccio, raglio, nuvola. Insieme al poco o tanto che
mi è rimasto impigliato tra i rami manca ancora tutto quello che succederà
domani Chissà quali sono le storie che hanno così importanza da essere salvate
dal diluvio della dimenticanza” Gek Tessaro, L’albero dei cento cavalli, Roma
Lapis Edizioni, 2022