Giusi-Quarenghi

Giusi Quarenghi

Giusi Quarenghi ha iniziato subito dopo la laurea a occuparsi di cinema, cartoni
animati, fumetti, pubblicità, televisione ed editoria per bambini e ragazzi. Il
suo esordio nella pubblicistica risale al 1982 con Ahiiii, che male!!! per le
Edizioni EL, forte delle illustrazioni di Federico Maggioni, seguito da decine di
libri per tutte le età. Per la collana della Giunti Under 14 ha pubblicato nel
1995 Strega come me, divenuto un classico della letteratura italiana per
ragazzi. A darle ancora maggiore notorietà è Un corpo di donna del 1997, uno
dei primi romanzi pubblicati in Italia ad affrontare il delicato tema
dell’anoressia. Ma è con il feuilleton Ragazze per sempre, uscito nel 1999, che
l’autrice ottiene tra il pubblico dei giovani lettori uno dei suoi maggiori successi
di sempre. Sempre al 1999 risale la prima raccolta di poesie Ho incontrato
l’inverno, edita da Campanotto; al 2001 risale invece Nota di passaggio (Book)
e al 2006 il romanzo per adulti Tiramore (Marsilio) seguono numerose
pubblicazioni.  DUE VOLTE PREMIO ANDERSEN PER LA NARRATIVA (1988 e
2006),  si distingue per l’attenzione alla qualità del linguaggio, alla sua poetica
e ritmica. Nella motivazione del Premio Andersen  “per la qualità di una
scrittura che nel tempo si è fatta sempre più alta e consapevole. Per aver
saputo muoversi con assoluta padronanza in ambiti diversi, fra sorriso e
impegno, divertimento e capacità di creazione fantastica”. 

Incontri:

 Tutto è, tutto vive , in ascolto dell’infinita avventura della vita nel cosmo .  Dal
villaggio al mondo e ritorno , la lunga storia della comunicazione . Ma quanti
parenti!
… di che cosa parliamo quando parliamo di ‘famiglia,  Gli incontri di Giusi
Quarenghi, tratti di suoi libri Incanto illustrazioni di Alessandro Sanna edito da
Terre di mezzo, Veloce lontano illustrazioni di Otto Gabos edito da Topipittori,
Una parola molto  larga illustrazioni Giovanni Colaneri edito da Franco Cosimo
Panini. Gli incontri, si distingueranno  per l’attenzione alla qualità del
linguaggio, alla  poetica e ritmica. Nella motivazione del Premio Andersen 2006
“per la qualità di una scrittura che nel tempo si è fatta sempre più alta e
consapevole. Per aver saputo muoversi con assoluta padronanza in ambiti
diversi, fra sorriso e impegno, divertimento e capacità di creazione fantastica”.

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